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Contratto di spedalità: il danno per morte successiva ad intervento chirurgico con esito infausto

CONTRATTO DI SPEDALITA’: IL DANNO PER MORTE SUCCESSIVA AD INTERVENTO CHIRURGICO CON ESITO INFAUSTO La Cassazione ha esaminato recentemente il caso del danno derivante dal contratto di spedalità nel quale il paziente decedeva dopo un certo lasso di tempo successivo ad un intervento chirurgico con esito infausto. Una dinamica di eventi che veda un paziente subire lesioni personali a causa di un fatto doloso o colposo altrui (incidente o intervento chirurgico con esito infausto), sopravvivere all’evento per un certo periodo e poi decedere a causa delle lesioni sofferte, genera un danno classificabile in tre fattispecie: due, all’interno del medesimo concetto giuridico di danno alla persona, rappresentate dal pregiudizio derivante dalla […]

La struttura sanitaria deve rispondere dei danni per errore medico, anche del danno iure hereditatis

LA STRUTTURA SANITARIA DEVE RISPONDERE DEI DANNI PER ERRORE MEDICO, ANCHE DEL DANNO IURE HEREDITATIS Confermando il prevalente orientamento della giurisprudenza la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 16272/2023, ha qualificato il contratto tra paziente e struttura sanitaria come contratto di spedalità, idoneo a fondare, in caso di esito infausto dell’intervento, la legittimazione passiva dell’ente in relazione ad azione di responsabilità proposta dal paziente o dai suoi eredi. Nello specifico, di fronte ad un risarcimento del danno iure hereditatis per una paziente deceduta per un errore medico, la Corte ha ritenuto come la struttura sanitaria fosse legittimata passiva nel giudizio. Nel caso in cui un paziente si rivolga ad una struttura […]

Agli eredi spetta il risarcimento del danno biologico se vi è coscienza della morte (formido mortis)

AGLI EREDI SPETTA IL RISARCIMENTO DEL DANNO BIOLOGICO SE VI È COSCIENZA DELLA MORTE (FORMIDO MORTIS) Attraverso l’esposizione della disciplina sul risarcimento del danno biologico la Corte di Cassazione, nell’ordinanza n. 16272/2023, ha negato la possibilità di riconoscere un danno di invalidità permanente in caso di morte a seguito di malattia: nel caso la morte non sopraggiunga immediatamente, infatti, agli eredi, iure hereditatis, sarà trasmissibile il risarcimento del danno biologico solo nella misura di invalidità temporanea. Contestualmente, in ogni caso, è fatta salva in capo agli eredi la richiesta di risarcimento del danno non patrimoniale nel caso il danno sia consistito nella c.d. formido mortis, vale a dire la coscienza […]

Il danno lungo latente da emotrasfusione

IL DANNO LUNGO LATENTE DA EMOTRASFUSIONE Con la sentenza n. 25887/2022 la Corte di Cassazione ha richiamato la nozione di danno biologico con riferimento al risarcimento dei danni e, in particolare, al danno c.d. “lungo latente”, vale a dire quello manifestatosi in un momento temporale successivo rispetto al fatto illecito. In particolare, la Corte ha stabilito come il risarcimento del danno debba calcolarsi proprio dal momento in cui si manifesta la conseguenza dannosa, non potendosi parlare, sino a quel momento, di alcuna perdita ai sensi dell’art. 1223 c.c. Il caso, in particolare, vedeva il ricorrente lamentare il danno da emotrasfusione per i sintomi dell’epatite B circa vent’anni dopo una emotrasfusione […]

Danno iatrogeno: la Cassazione delinea i presupposti e i criteri di quantificazione

DANNO IATROGENO: LA CASSAZIONE DELINEA I PRESUPPOSTI E I CRITERI DI QUANTIFICAZIONE   Recentemente la Corte di Cassazione è tornata sul danno iatrogeno, istituto di non lontana individuazione giurisprudenziale che ha innovato il sistema risarcitorio del danno non patrimoniale. Il danno iatrogeno rappresenta, nello specifico, un ramo del danno biologico, definibile come danno disfunzionale inserito in una situazione in parte già compromessa da una patologia pregressa. Proprio rispetto alla pregressa patologia si individua l’incremento differenziale del pregiudizio. Ricade, tale disciplina, nell’ambito della responsabilità medica e sanitaria: il pregiudizio subito si riferisce infatti all’aggravarsi della posizione a seguito dell’intervento sanitario che abbia il fine di curare quella determinata patologia e l’errore […]

Chirurgia estetica: Responsabilità “rigida” del medico

CHIRURGIA ESTETICA: RESPONSABILITA’ “RIGIDA” DEL MEDICO Non può invocare la colpa lieve il chirurgo che, nel fare un intervento per aumentare il seno, non si attiene alle linee guida, facendo soffrire la paziente e peggiorandone l’aspetto estetico. La Corte di cassazione esclude l’applicabilità del decreto Balduzzi, che ha depenalizzato la colpa lieve del medico (legge 189/2012) al ricorrente. Il chirurgo viene condannato per lesioni gravi, provocate a una paziente in seguito a un’operazione di mastoplastica additiva. La Corte inquadra nel concetto di malattia i 40 giorni di gravi sofferenze fisiche e psichiche della paziente, che non era riuscita neppure ad apparire bella, avendo riportato un rilevante danno estetico, dovuto anche […]