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La uniformità della decisione tra uguaglianza e appartenenza

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LA UNIFORMITA’ DELLA DECISIONE TRA UGUAGLIANZA E APPARTENENZA

Dal Discorso di Draghi al Senato.

Nel campo della giustizia le azioni da svolgere sono principalmente quelle che si collocano all’interno del contesto delle aspettative dell’Unione europea. Nelle raccomandazioni specifiche per Paese indirizzate all’Italia negli anni 2019 e 2020 la Commissione, pur dando atto dei progressi compiuti negli ultimi anni, ci esorta ad aumentare l’efficienza del sistema giudiziario civile attuando e favorendo l’applicazione dei decreti di riforma in materia di insolvenza garantendo un funzionamento più efficiente dei tribunali, favorendo lo smaltimento dell’arretrato e una migliore gestione dei carichi di lavoro, adottando norme procedurali più semplici, coprendo i posti vacanti del personale amministrativo, riducendo le differenze che sussistono nella gestione dei casi da tribunale a tribunale e, infine, favorendo la repressione della corruzione”.

Si evidenza oggi il riferimento del Presidente Draghi “riducendo le differenze che sussistono nella gestione dei casi da tribunale a tribunale”.

Per quanto riguarda i Tribunali, le Corti d’Appello e la stessa Cassazione, l’aspirazione resta quella di assicurare l’uniformità della decisione, e con essa la certezza del diritto e la prevedibilità delle decisioni future. «La prevedibilità – scriveva il processualista prof. Michele Taruffo – può svolgere anche una funzione economica, dato che se la decisione è prevedibile si può evitare di ricorrere al giudice», giacché «una giurisprudenza costante si può conoscere più facilmente e quindi orienta in modo più efficace i comportamenti dei consociati».

Il valore della uniformità delle decisioni, tanto nei giudizi di merito quanto in quello di legittimità è enorme. Altrimenti, come pronunciato alcuni anni orsono a Milano dal prof. Giorgio Costantino in occasione della XXIX Conferenza dell’Osservatorio Giordano dell’Amore sui rapporti tra diritto ed economia, “significa una regressione al sistema feudale, nel quale prevale la regola della appartenenza ed è mortificata la dignità dell’individuo”.