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Smart contracts tra automatismi, trasparenza e sicurezza

SMART CONTRACTS TRA AUTOMATISMI, TRASPARENZA E SICUREZZA

Gli smart contracts spaziano fra rimborsi assicurativi, operazioni societarie, transazioni finanziarie, tracciabilità delle merci e tutela della proprietà intellettuale, ma certamente non possono mai sostituire le forme contrattuali tradizionali, proprio perché nascono in un contesto prettamente informatico ed è impossibile definirli “contratti” in senso strettamente giuridico, trattandosi di funzioni incorporate in software o protocolli informatici. E’ pur vero che tramite uno smart contract può anche esserci un passaggio informatico di accordi che si concludono poi al di fuori dalla piattaforma tecnologica, ma il termine rimane ancorato comunque alla piattaforma tecnologica che ne esalta le qualità.

In ambito assicurativo si conoscono le polizze sui viaggi aerei, di tipo parametrico, basate cioè sul verificarsi (o meno) di determinate condizioni, che operano su apposita piattaforma tecnologica. Lo smart contract assume informazioni sugli orari di partenza e, in caso di ritardo del volo garantito dalla polizza, fa scattare automaticamente il rimborso.

Un altro esempio è nella logistica, dove è stata attivata una piattaforma tecnologica per certificare le movimentazioni delle merci tra i vari porti. Si sviluppano allora prototipi di smart contracts per la liquidazione degli indennizzi nelle operazioni M&A.

In campo finanziario il ricorso a smart contratcts avviene per la realizzazione di contratti derivati nel mondo crypto. A seguito del diffondersi di tali forme di finanza, in cui l’intermediazione è assente o presente solo in minima parte, questi contratti vengono eseguiti mediante script in piattaforme tecnologiche. Tali derivati sono di difficile accesso per gli utenti, e proprio recentemente Banca d’Italia, per rendere più trasparente e comprensibile la logica sottostante gli smart contracts di questo tipo, ha proposto una codifica dello smart contract tramite un ragionatore automatico moderno che supporta il linguaggio DatalogMTL, per conseguire forme di rappresentazione degli smart contracts più semplici, comprensibili e trasparenti anche per gli utenti non tecnici.

In conclusione, oggi, lo smart contract si presenta più come un protocollo esecutivo di un accordo sottostante che come un vero e proprio contratto, anche se il futuro lo vede proiettato senza dubbio come strumento esclusivo usato per regolare un rapporto contrattuale attraverso il linguaggio informatico.