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Inadeguatezza dell’investimento per dimensione ed obbligo di astensione della Banca

Parere INADEGUATEZZA DELL’INVESTIMENTO PER DIMENSIONE ED OBBLIGO DI ASTENSIONE DELLA BANCA Vengo richiesto di un parere sulla questione relativa all’inadeguatezza di un investimento in titoli dello stesso tipo (azionari) e dello stesso settore (bancario) con particolare riferimento al profilo dimensionale nonché all’eventuale obbligo della Banca di astensione dall’operazione. La materia è compiutamente disciplinata dal T.U.F. e dalle relative norme regolamentari di attuazione CONSOB oltre che da una serie di circolari ABI. La diversificazione dell’investimento, nel senso di una suddivisione dell’investimento in più prodotti è la regola che ogni intermediario finanziario deve seguire per la Clientela, anche quella con propensione al rischio “alta”. La giurisprudenza si è più volte pronunciata a […]

La valutazione di adeguatezza per la prestazione di servizi su strumenti finanziari in regime di cointestazione

Parere LA VALUTAZIONE DI ADEGUATEZZA PER LA PRESTAZIONE DI SERVIZI SU STRUMENTI FINANZIARI IN REGIME DI COINTESTAZIONE Vengo richiesto di un parere sulla questione relativa alle modalità con le quali la Banca deve procedere alla valutazione di adeguatezza dell’operazione finanziaria nel caso di prestazione di servizi su strumenti finanziari in regime di cointestazione. In particolare mi viene chiesto se nell’eseguire l’operazione finanziaria di un conto cointestato la Banca debba tenere conto del profilo di rischio di uno solo o parte dei cointestatari o dei profili di rischio di tutti i cointestatari. Nella prassi le Banche, in caso di cointestazione di un contratto per l’operatività su strumenti finanziari, procedono ad una […]

Sul principio di adeguatezza dell’operazione nell’attività di intermediazione finanziaria

SUL PRINCIPIO DI ADEGUATEZZA DELL’OPERAZIONE NELL’ATTIVITA’ DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA Con la sentenza n° 496 del 02.03.2017 la Corte d’Appello di Venezia accoglie l’appello proposto dalla Banca sul presupposto che sia sufficiente per l’intermediario – in punto di adeguatezza dell’operazione finanziaria – offrire la prova scritta dell’avvertimento al Cliente dell’inadeguatezza dell’investimento. La Corte ha applicato tale principio anche in un caso nel quale l’investimento riguardava il 50% del patrimonio in titoli ad alto rischio, quali quelli CIRIO,  e l’acquisto dei titoli, poi caduti in default, era stato consigliato ed eseguito dalla Banca in un arco temporale nel quale il dissesto finanziario della società emittente era già noto. Si tratta di un’interpretazione discutibile, […]